venerdì 16 luglio 2010

Nomadi senza meta



Gli zingari, senza patria, dall’origine misteriosa, leggendaria, privi di meta, eterni vagabondi, come l’ebreo errante o l’olandese volante, occupavano uno spazio preciso nel mio spirito. Avevano in esso il valore di un simbolo della condizione umana. Tutti gli uomini, anche se stanziali, non sanno con precisione la loro origine, né chi sono né il significato del loro destino.

Nel mio libro dunque gli zingari diventano, per così dire, una proiezione accentuata, quasi espressionistica, della situazione degli uomini, perché tutti siamo un po’ dei nomadi senza meta; la Terra, il pianeta azzurro e bellissimo che vaga nello spazio, è la nostra nave, priva di scialuppe di salvataggio, e tuttavia noi la stiamo rapidamente dissestando.

(Carlo Sgorlon, La penna d’oro, capitolo 13)

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